intervento per la cataratta

A che età  si esegue l’intervento per la cataratta?

cristallino cataratta

 

La cataratta è la condizione patologica in cui il cristallino dell’occhio si offusca causando problemi di vista, la comune soluzione è l’intervento di cataratta, in cui il cristallino viene rimpiazzato da un cristallino artificiale. L’operazione è diventata ormai una cosa molto comune e proprio per questo un tot di persone addirittura decide di agire così quando la patologia non si è ancora manifestata in tutto e per tutto, oppure non è a livelli da dare un fastidio effettivo.

Da tenere presente che comunque questo disturbo oculare si presenta generalmente nella popolazione non più giovane, comunemente in coloro che hanno sorpassato la sessantina d’anni o giù di li, anche se ci sono casi in cui la malattia si manifesta poco dopo la nascita, ma questa condizione è ereditaria ed è considerata abbastanza eccezionale.

Rispondendo però alla questione principale di questo articolo, ovvero a quale età si dovrebbe eseguire l’intervento di cataratta, potremmo dire di aver già dato risposta a tale domanda, ma in realtà non è così (per tutti gli approfondimenti sulla chirurgia alla cataratta leggere qui)

Come detto in precedenza ci sono persone che non aspettano i sessant’anni per eseguire quest’ intervento, ma perché agire in tal modo? E’ corretto agire in questo modo sotto l’aspetto medico?
Secondo i medici è possibile agire in maniera per così dire “preventiva”, a patto che lo si faccia con una certa cognizione di causa e ad un’età che si avvicini ai sessant’anni, magari sui cinquanta o giù di li, dato che con la mezza età la vista inizia a peggiorare.

Anche il rifiuto degli occhiali è una motivazione all’apparenza valida, ma non è che le lenti a contatto aiutino più di tanto ad alleviare questo “meccanismo di rifiuto”. Fondamentalmente una persona è stufa di dover portare gli occhiali da anni per ovviare a difetti di vista, lo stesso dicasi delle lenti a contatto, che pur essendo più comode, alla lunga possono stancare per altre tipologie di fastidi.
Quindi perché non sottoporsi ad un’operazione ormai alla portata per togliersi di torno una buona volta due seccature in un sol colpo, problemi di vista e occhiali/lenti?

Una visita oculistica accurata
Ovviamente coloro che desiderano sottoporsi a questa operazione anticipata si sottopongono prima ad una visita oculistica eseguita con strumentazioni specifiche. In genere, vista l’età, tali esami presenteranno un cristallino non in condizioni ottimali, che mostrerà già qualche segno di offuscamento; ma non per questo si potrà parlare di cataratta, più probabilmente costoro avranno qualche difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini (un inizio di presbiopia), il che non è propriamente una buona condizione.

Ma ad ogni modo tra le tecniche oculistiche odierne ci sono metodi per correggere questi disturbi della vista, senza per forza ricorrere alla sostituzione del cristallino, ovvero un intervento con un  laser di tipo specifico atto a risolvere queste problematiche.
In pratica queste persone mostrano dei sintomi di due disturbi ottici senza averli ancora del tutto sviluppati, per cui a che pro essere così drastici?
Una motivazione apparentemente valida sta nel concetto di “prendere due piccioni con una fava”, ovvero eliminare i futuri disturbi di presbiopia e di cataratta con un solo intervento.
Praticamente anziché sottoporsi ad un intervento per risolvere i problemi di presbiopia e in seguito, magari anni dopo, effettuare l’intervento di cataratta per rimpiazzare il cristallino, costoro rimpiazzando subito il cristallino evitano di effettuare due interventi chirurgici.

La cataratta in breve

sintomi-della-cataratta

Quali sono i principali sintomi della cataratta?

I principali sintomi della cataratta includono:

  • Visione offuscata o annebbiata: Questo è il sintomo più comune. La visione può apparire come se si stesse guardando attraverso un vetro appannato o una finestra sporca.
  • Sensibilità alla luce e ai riflessi: Le persone affette da cataratta possono notare un aumento della sensibilità alla luce, in particolare alla luce solare diretta o alle luci intense di notte, come i fari delle auto.
  • Abbagliamento e aloni attorno alle luci: La cataratta può causare aloni attorno alle luci, rendendo difficoltoso vedere chiaramente di notte o in presenza di luci intense.
  • Difficoltà nella visione notturna: La visione notturna può peggiorare a causa della cataratta, rendendo difficile guidare o muoversi al buio.
  • Sfumature di colore sbiadite o alterate: La cataratta può influenzare la percezione dei colori, facendo apparire i colori più sbiaditi o meno vivaci del normale.
  • Visione doppia in un occhio: In alcuni casi, la cataratta può causare visione doppia o immagini sovrapposte in un solo occhio.
  • Cambi frequenti nella prescrizione degli occhiali o delle lenti a contatto: La cataratta può causare cambiamenti nella visione che richiedono aggiustamenti frequenti nella prescrizione degli occhiali o delle lenti a contatto.

È importante notare che i sintomi della cataratta possono variare da persona a persona e possono svilupparsi lentamente nel tempo. Se si sospetta di avere una cataratta o si notano cambiamenti nella visione, è importante consultare un oftalmologo per una valutazione e una diagnosi accurate.

Quali sono le cause della cataratta?

La cataratta è una condizione in cui l’obiettivo dell’occhio diventa opaco e compromette la visione. Le cause della cataratta possono essere molteplici e comprendono:

  • Età avanzata: la maggior parte delle cataratte è legata all’età, e la maggior parte delle persone svilupperà una qualche forma di cataratta dopo i 60 anni.
  • Esposizione alla luce solare: la luce ultravioletta (UV) del sole può danneggiare l’obiettivo dell’occhio, aumentando il rischio di sviluppare una cataratta.
  • Trauma all’occhio: un trauma all’occhio può danneggiare l’obiettivo e aumentare il rischio di sviluppare una cataratta.
  • Malattie metaboliche: alcune malattie metaboliche, come il diabete, possono aumentare il rischio di sviluppare una cataratta.
  • Malattie oculari: alcune malattie oculari, come la degenerazione maculare, possono aumentare il rischio di sviluppare una cataratta.
  • Fattori genetici: alcune persone possono essere geneticamente predisposte a sviluppare cataratte.
  • Uso di alcuni farmaci: l’uso a lungo termine di alcuni farmaci, come i corticosteroidi, può aumentare il rischio di sviluppare una cataratta.

Esistono diversi tipi di cataratta?

Sì, esistono diversi tipi di cataratta, classificati in base alla loro posizione all’interno dell’occhio e alle cause sottostanti. Ecco i principali tipi di cataratta:

  • Cataratta nucleare: Questo tipo di cataratta si forma nel nucleo, la parte centrale del cristallino dell’occhio. La cataratta nucleare è spesso associata all’invecchiamento e si sviluppa lentamente nel tempo. La visione può diventare progressivamente più offuscata e giallastra.
  • Cataratta corticale: La cataratta corticale si forma nella corteccia del cristallino, la parte periferica che circonda il nucleo. Questo tipo di cataratta è caratterizzato dalla formazione di opacità a forma di cuneo che si irradiano dalla periferia del cristallino verso il centro. Le persone con cataratta corticale possono sperimentare problemi di abbagliamento e visione offuscata.
  • Cataratta sottocapsulare posteriore: Questa cataratta si forma nella parte posteriore del cristallino, appena sotto la capsula che lo circonda. La cataratta sottocapsulare posteriore può svilupparsi rapidamente e causare sintomi come visione offuscata, difficoltà nella lettura e visione doppia. È più comune tra le persone con diabete, tra chi ha assunto corticosteroidi per lunghi periodi o tra coloro che hanno subito un trauma oculare.

Ci sono anche tipi di cataratta legati a cause specifiche o a condizioni sottostanti, tra cui:

  • Cataratta congenita: Presente alla nascita o che si sviluppa durante l’infanzia, la cataratta congenita può essere causata da infezioni intrauterine, problemi genetici o disturbi metabolici. In alcuni casi, la causa della cataratta congenita può rimanere sconosciuta.
  • Cataratta traumatica: Si sviluppa a seguito di un trauma o di un infortunio all’occhio. La cataratta traumatica può formarsi immediatamente dopo il trauma o comparire anche molti anni dopo.
  • Cataratta secondaria: Questo tipo di cataratta si sviluppa a seguito di altre malattie oculari, come la degenerazione maculare o il glaucoma, o come effetto collaterale di alcuni farmaci, come i corticosteroidi.
  • Cataratta indotta da radiazioni: La cataratta indotta da radiazioni può formarsi a seguito dell’esposizione a radiazioni ionizzanti, come quelle utilizzate in radioterapia o in alcuni ambienti di lavoro.

Qual è l’incidenza della cataratta nella popolazione?

L’incidenza della cataratta nella popolazione dipende dalla fascia di età considerata e da altri fattori di rischio. La cataratta è una condizione comune negli anziani, ma può verificarsi anche in persone più giovani.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la cataratta è la principale causa di cecità reversibile nel mondo e colpisce circa il 51% della popolazione mondiale che ha raggiunto i 65 anni di età o più. Inoltre, l’OMS stima che ci siano circa 17 milioni di nuovi casi di cataratta ogni anno in tutto il mondo.

Nelle popolazioni più giovani, l’incidenza della cataratta può essere influenzata da fattori come l’esposizione ai raggi UV, l’uso di farmaci come i corticosteroidi, le malattie sistemiche come il diabete, la genetica e lo stile di vita.

In generale, la cataratta è una condizione comune e la sua prevalenza aumenta con l’età. Tuttavia, il rischio di sviluppare una cataratta può essere ridotto con una dieta sana, l’uso di occhiali da sole protettivi e la prevenzione e il controllo delle malattie croniche come il diabete.

La cataratta è più comune in alcune fasce d’età o gruppi demografici?

La cataratta è più comune nelle fasce d’età più avanzate, in particolare tra le persone di età superiore ai 60 anni. L’incidenza della cataratta aumenta significativamente con l’età, e si stima che oltre la metà delle persone di età compresa tra 75 e 85 anni abbiano qualche forma di cataratta. Tuttavia, la cataratta può verificarsi anche a età più giovane, in particolare se associata a fattori di rischio specifici, traumi o condizioni mediche sottostanti.

Anche se l’età è il fattore di rischio più significativo, alcuni gruppi demografici possono essere più inclini a sviluppare la cataratta a causa di predisposizioni genetiche, fattori ambientali o stili di vita. Ad esempio, studi hanno dimostrato che alcuni gruppi etnici, come gli afroamericani e gli ispanici, possono essere più inclini a sviluppare cataratta rispetto ad altri gruppi. Inoltre, le persone con diabete o altre condizioni mediche, come l’artrite reumatoide, possono essere a maggior rischio di sviluppare la cataratta.

Le differenze geografiche e socio-economiche possono anche influenzare l’incidenza della cataratta. Ad esempio, l’esposizione prolungata alla luce solare UV, più comune in alcune aree geografiche, può aumentare il rischio di sviluppare la cataratta. Le persone che vivono in aree con scarsa qualità dell’aria o in ambienti con inquinamento atmosferico elevato possono essere anch’esse a maggior rischio.

Infine, alcune professioni o ambienti di lavoro possono esporre le persone a fattori di rischio per la cataratta, come le radiazioni ionizzanti, gli agenti chimici o gli stress meccanici sugli occhi.

Esistono fattori di rischio per lo sviluppo della cataratta?

Sì, esistono diversi fattori di rischio che possono aumentare la probabilità di sviluppare la cataratta. Alcuni dei più comuni fattori di rischio includono:

  • Età: L’invecchiamento è il fattore di rischio più significativo per lo sviluppo della cataratta. La maggior parte delle cataratte si sviluppa a causa di cambiamenti legati all’età nel cristallino dell’occhio.
  • Genetica: La predisposizione genetica può influenzare il rischio di sviluppare la cataratta. Se i membri della famiglia hanno avuto cataratta, le probabilità di svilupparla possono essere più alte.
  • Diabete: Le persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare la cataratta rispetto a quelle senza diabete. Il controllo del livello di zucchero nel sangue può ridurre il rischio di cataratta e altre complicanze oculari.
  • Fumo: Il fumo di sigaretta aumenta il rischio di cataratta poiché può causare cambiamenti nel cristallino dell’occhio e contribuire all’accumulo di sostanze tossiche.
  • Esposizione prolungata alla luce ultravioletta (UV): L’esposizione prolungata e non protetta alla luce solare UV può aumentare il rischio di sviluppare la cataratta. Indossare occhiali da sole con protezione UV può aiutare a proteggere gli occhi dai danni causati dai raggi UV.
  • Uso prolungato di corticosteroidi: L’uso prolungato di farmaci corticosteroidi, specialmente sotto forma di gocce per gli occhi, può aumentare il rischio di sviluppare la cataratta.
  • Traumi oculari: Gli infortuni agli occhi possono causare la formazione di cataratta traumatica, sia immediatamente dopo il trauma che molti anni dopo.
  • Chirurgia oculare precedente: Le persone che hanno avuto un intervento chirurgico agli occhi, come la chirurgia del glaucoma o la vitrectomia, possono essere a maggior rischio di sviluppare cataratta.
  • Alcol: Il consumo eccessivo di alcol può aumentare il rischio di sviluppare la cataratta.
  • Obesità: L’obesità è stata associata a un aumento del rischio di cataratta, in parte a causa dell’infiammazione sistemica e dell’aumento dello stress ossidativo.
  • Malnutrizione: La carenza di nutrienti importanti per la salute degli occhi, come la vitamina C, la vitamina E e il carotene, può aumentare il rischio di cataratta.

Mantenere uno stile di vita sano, proteggere gli occhi dai raggi UV e monitorare attentamente le condizioni mediche sottostanti può contribuire a ridurre il rischio di sviluppare la cataratta.

In che modo la cataratta influisce sulla qualità della vista?

La cataratta influisce sulla qualità della vista in diversi modi. Inizialmente, la cataratta può causare un leggero offuscamento della visione, che può essere percepito come un’appannamento o una sfocatura dell’immagine. Con il progredire della cataratta, il cristallino diventa sempre più opaco, e la vista può diventare sempre più offuscata e distorta.

La cataratta può anche causare una riduzione della percezione dei colori e una maggiore sensibilità alla luce. La luce intensa può causare abbagliamento e causare difficoltà nella guida notturna o in ambienti luminosi.

Inoltre, la cataratta può causare una riduzione della nitidezza e della definizione dell’immagine, rendendo difficile la lettura, la visione di oggetti lontani o vicini e il riconoscimento dei volti.

Concludendo, la cataratta può avere un impatto significativo sulla qualità della vista, compromettendo la capacità di svolgere attività quotidiane e influenzando la qualità della vita.

La cataratta può causare cecità se non trattata?

Sì, la cataratta può causare cecità se non trattata. La cataratta è una delle principali cause di cecità nel mondo, specialmente nelle aree in cui l’accesso alle cure oftalmologiche è limitato.

Nel tempo, la cataratta può progredire e causare un’opacità sempre maggiore del cristallino dell’occhio, portando a una riduzione progressiva della visibilità. Se non trattata, la cataratta può offuscare la visione al punto da causare una grave compromissione visiva o, in casi estremi, cecità completa.

Tuttavia, la cataratta è una condizione trattabile e, nella maggior parte dei casi, la chirurgia per rimuovere la cataratta e sostituire il cristallino opaco con un impianto intraoculare artificiale può ripristinare la visione. La chirurgia della cataratta è un intervento comune e sicuro, con un alto tasso di successo nel migliorare la qualità della vista del paziente. Pertanto, è importante riconoscere i sintomi della cataratta e consultare un oftalmologo per la diagnosi e il trattamento tempestivi.

Come viene diagnosticata la cataratta?

La cataratta viene diagnosticata attraverso un esame oculistico completo effettuato da un oftalmologo. Durante l’esame, l’oftalmologo esaminerà la salute generale dell’occhio, misurerà l’acuità visiva, esaminerà il cristallino e valuterà la capacità dell’occhio di focalizzare la luce.

Solitamente, la cataratta viene diagnosticata quando l’oftalmologo nota un ispessimento o una torbidità del cristallino durante l’esame. La diagnosi può essere confermata attraverso l’utilizzo di strumenti come la lampada a fessura, che consente all’oftalmologo di ottenere un’immagine più dettagliata dell’occhio.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire ulteriori test, come la tonometria (per misurare la pressione intraoculare) o l’ecografia (per valutare lo stato del cristallino). Una volta confermata la presenza della cataratta, l’oftalmologo sarà in grado di stabilire il grado di sviluppo della cataratta e decidere se è necessario intervenire chirurgicamente.

In cosa consiste l’intervento chirurgico per la cataratta?

L’intervento chirurgico per la cataratta è chiamato “facoemulsificazione” o “intervento di estrazione della cataratta” e consiste nell’asportare il cristallino opacizzato e sostituirlo con un cristallino artificiale, chiamato l’obiettivo intraoculare (IOL).

Durante l’intervento, l’oculista pratica un’incisione minima sull’occhio del paziente e utilizza un dispositivo a ultrasuoni per frammentare il cristallino opaco. Successivamente, l’oculista aspira i frammenti con una sonda. A questo punto, l’IOL viene inserito nell’occhio attraverso l’incisione e posizionato nel posto del cristallino opaco.

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L’intervento di estrazione della cataratta è un’operazione ambulatoriale e in genere non richiede un ricovero ospedaliero. L’intervento può essere eseguito sotto anestesia locale o generale, a seconda delle preferenze del paziente e delle condizioni di salute.

Dopo l’intervento, il paziente può tornare a casa lo stesso giorno. L’oculista prescriverà collirio per prevenire l’infezione e ridurre l’infiammazione. Il paziente dovrebbe evitare di sollevare pesi, di fare sforzi fisici intensi e di sfregare l’occhio per alcune settimane dopo l’intervento. In genere, la visione migliora significativamente entro pochi giorni dall’intervento.

Esiste un periodo di recupero dopo l’intervento chirurgico per la cataratta? Se sì, quanto tempo ci vuole per guarire completamente?

Sì, esiste un periodo di recupero dopo l’intervento chirurgico per la cataratta. Il tempo di guarigione varia da paziente a paziente, ma di solito si tratta di un processo relativamente rapido. La maggior parte delle persone nota un miglioramento significativo della visione entro pochi giorni dall’intervento, anche se la guarigione completa e il raggiungimento della stabilità della vista possono richiedere diverse settimane o, in alcuni casi, fino a un paio di mesi.

Durante il periodo di recupero, il paziente potrebbe sperimentare alcuni sintomi temporanei come lieve dolore, prurito, lacrimazione eccessiva, sensibilità alla luce o visione offuscata. Questi sintomi tendono a migliorare gradualmente nei giorni successivi all’intervento chirurgico.

Per favorire la guarigione e prevenire le complicazioni, è importante seguire le istruzioni post-operatorie fornite dall’oftalmologo, che possono includere:

  • L’utilizzo di colliri antibiotici e antinfiammatori per prevenire infezioni e ridurre l’infiammazione.
  • Evitare di strofinare o premere sull’occhio operato per evitare di danneggiare la zona in guarigione.
  • Indossare una protezione per l’occhio durante il sonno o in situazioni in cui l’occhio potrebbe essere esposto a urti o pressioni.
  • Evitare di sollevare pesi eccessivi o di svolgere attività fisiche intense che potrebbero aumentare la pressione sull’occhio.
  • Evitare di nuotare o immergere l’occhio in acqua per diverse settimane dopo l’intervento, per ridurre il rischio di infezioni.

È fondamentale consultare il proprio oftalmologo per controlli regolari nel corso del periodo di recupero e seguire le sue raccomandazioni specifiche in base alle proprie condizioni e al processo di guarigione.

La cataratta può ricorrere dopo essere stata rimossa chirurgicamente?

No, la cataratta non può ricorrere dopo essere stata rimossa chirurgicamente, poiché il cristallino opaco viene rimosso e sostituito con un impianto intraoculare artificiale. Tuttavia, in alcuni casi, può verificarsi una condizione chiamata “opacizzazione capsulare posteriore” (PCO), che può causare sintomi simili alla cataratta, come visione offuscata. La PCO si verifica quando la capsula posteriore del cristallino, che rimane dopo l’intervento, diventa opaca. Questa condizione può essere trattata con un rapido e indolore intervento laser chiamato capsulotomia YAG.