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Cos’è la medicina preventiva?

La medicina preventiva può essere considerata, attualmente, come la forma più ampia di interdisciplinarietà esistente in campo medico e sanitario; infatti, coinvolge ogni settore di cui la moderna scienza medica dispone, nel tentativo di impedire l’insorgere di patologie, individuandone preventivamente i fattori di rischio in determinate fasce di popolazione. L’obiettivo della medicina preventiva non è solo quello di impedire la comparsa di malattie ma anche di rallentare o fermare l’evoluzione di malattie già in atto. Nel primo caso si parla di prevenzione primaria o eziologica, in quanto si studiano le cause delle patologie e i fattori che aumentano il rischio di svilupparle: eliminando o ridimensionando i fattori di rischio, si può diminuire l’incidenza delle malattie corrispondenti; nel secondo caso si parla di prevenzione secondaria, in quanto lo scopo è quello di intervenire il più precocemente possibile sulle patologie che si sono già manifestate, migliorando la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti e prolungandone i tempi di sopravvivenza. Inoltre, la medicina preventiva non è volta semplicemente a prevenire l’insorgere di malattie ma è uno strumento valido per promuovere la salute e il benessere, monitorando lo stile di vita, l’ambiente, anche lavorativo, l’organizzazione sociale e ogni altro settore che possa presentare dei rischi per la salute umana.

Gli strumenti della medicina preventiva

La medicina preventiva dispone di mezzi differenti, dagli accertamenti effettuati attraverso l’anamnesi, a quelli biochimici e strumentali; tuttavia, questi mezzi non possono essere usati in maniera generalizzata, ma devono essere mirati allo studio di determinati tipi di popolazione: questo per il motivo evidente che non si possono estendere le indagini preventive ad ogni singolo individuo, anche perché si deve tenere conto del rapporto tra costi e benefici, quando si imposta un progetto di screening. Gli effetti della prevenzione si dimostrano più efficaci nel momento in cui essa è applicata a malattie che si manifestano frequentemente, in un gran numero di individui. Purtroppo, i dati statistici obbligano a prendere atto del fatto che, per determinate patologie, la diagnosi precoce non è in grado di aumentare la probabilità di sopravvivenza; si è visto, invece, che la prevenzione ha ottenuto i migliori risultati nei casi di malattie con un periodo più lungo di latenza clinica, come, ad esempio, nel carcinoma della cervice uterina: questo spiega la decisione di ricorrere allo screening di massa, come prevenzione secondaria. Attualmente, la medicina preventiva si è portata ancora più avanti; infatti, lo studio sui fattori di rischio, ha consentito di applicare una misura di prevenzione primaria in una certa fascia della popolazione sana: si tratta del vaccino, che costituisce il modo più efficace per combattere il rischio di infezione da papilloma virus (HPV), responsabile delle lesioni neoplastiche del collo dell’utero; allo stesso tempo, il vaccino contro il virus HPV protegge le persone vaccinate anche da altri virus oncogeni. In base al Piano Nazionale di Prevenzione vaccinale 2017-2019, questa vaccinazione è stata inserita nel calendario vaccinale di tutti gli adolescenti, a partire dal dodicesimo anno di età.

L’importanza dell’alimentazione

Negli ultimi decenni, a causa delle mutate condizioni socio-economiche della popolazione, ha assunto notevole importanza lo studio dei fattori di rischio legati a malattie causate delle abitudini alimentari. Il modo di alimentarsi, in particolare l’attenzione alla nutrizione, rappresenta, tra i fattori che condizionano la salute, quello più importante nella fascia di tempo da dedicare a sé stessi, come si può leggere sul sito che illustra il Metodo Unica. Il Metodo Unica, messo a punto dal dott. Vignali, medico nutrizionista, coniuga lo studio della Medicina Occidentale con quello della Medicina Tradizionale Cinese: è fondato sull’idea che la salute e il benessere siano, prima di tutto, il risultato di uno stile di vita sano, che riconosce il valore fondamentale della prevenzione. A questo proposito, suggerisce di organizzare la giornata secondo uno schema che consente di attuare, in modo semplice, i comportamenti per mantenersi in salute: 8 ore per il riposo, 8 ore al lavoro, 8 ore dedicate a sé stessi. Su questi tre settori, si fonda l’idea di una medicina che agisce in maniera preventiva, attraverso la prevenzione sul lavoro, le tecniche di rilassamento, l’agopuntura oppure la nutrizione. Nel campo dell’alimentazione, il Metodo Unica fa riferimento alla nutrigenetica, che spiega la reazione differente di persone diverse ad alimenti diversi, e alla nutrigenomica, che cerca di chiarire come gli alimenti che vengono consumati abitualmente influiscano sull’espressione genica. In quest’ottica, viene affrontato il tema della dieta alimentare in funzione della prevenzione di malattie come, ad esempio, diabete, obesità o ipertensione, tutte correlate all’alimentazione, con l’obiettivo di conservare la salute il più a lungo possibile.