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Il vaiolo: una malattia, fortunatamente, sconfitta 

 

Il grandissimo progresso scientifico-tecnologico che, oggi non conosce sosta, ha posto spesso e volentieri la parola fine a mali che per certe epoche sono stati realmente incurabili.
Le soluzioni, alcune volte seppur in ritardo, sono quasi sempre arrivate ma il tempo ha purtroppo allontanato dalla vita terrena tantissime persone.

Una delle malattie più infime e cattive, più atroci e devastanti tra quelle mai esistite è sicuramente il vaiolo. Basti pensare che fino al 1977, in alcune parti dell’Africa, ha colpito donne, uomini e bambini senza distinzione alcuna. Da quel momento, però, la malattia è stata definitivamente sconfitta grazie all’invenzione del vaccino che prepara il sistema immunitario dell’uomo a respingere gli assalti di questa malattia che nel 50% dei casi colpiva in modo funesta.

Cenni storici della malattia

Come detto ormai esistono vaccini tesi a sconfiggere a priori il male. Per poter tenersi informati basta recarsi in un qualsiasi centro di vaccinazioni e Roma, Milano, Torino, Palermo o qualsiasi altra città d’Italia e saremo informati a dovere su cosa dovere fare e come farlo.

Il virus, in ogni caso, si localizza tra la faringe, i cavi orali e la piccola circolazione della cute. Purtroppo la metodologia di contagio era elementare: bastava infatti entrare in contatto con un oggetto infetto e il danno era fatto.
Dal punto di vista estetico la prima sintomatologia è la presenza su quasi tutta la totalità del corpo di macchie cutanee ricche di liquidi: che sia volto, braccia, gambe, busto e zone intime non vi era zona che rimaneva ‘immune’ al virus.

In genere il periodo di incubazione non superava le due settimane (la media era dodici giorni effettivi).

Le varie tipologie di vaiolo

È stato comunque possibile distinguere nel corso del tempo cinque tipologie di vaiolo che hanno colpito l’uomo fino alla seconda metà del secolo precedente. Andiamo a vedere, con ordine, tutte le sue forme:

  • Forma ordinaria: colpisce generalmente il 90% delle persone che non hanno fatto i vaccini e nel corso di qualche giorno la totalità del volto viene ricoperta da pustole ripiene di un particolare liquido. Meno densa la presenza in altre zone del corpo;
  • Forma modificata: è una forma più lieve rispetto alla precedenza ed in genere il livello di mortalità si riduce in modo esponenziale. A volte la si confonda con la varicella;
  • Forma maligna: quasi sempre fatale porta alla setticemia nel giro di qualche giorno. La temperatura corporea si alza in modo eccessivo e una volta contagiati le possibilità di guarire sono minime;
  • Forma emorragica: l’ultima variante dell’infezione da vaiolo e si sviluppava nel 2% degli adulti. Portava a numerose emorragie interne che compromettevano il sistema umano in modo inesorabile.