In un mondo proiettato al futuro, ritornare al passato, riscoprendo vecchi materiali e lavorazioni si sta rivelando un modo per preservare il nostro martoriato mondo ed allo stesso modo, garantire prodotti più sani e confortevoli. Un esempio di questa tendenza come ci spiega Algo Natural negozio di abbigliamento biologico donna, uomo e bambino, è rappresentata dal ritorno alla canapa come tessuto per il vestiario.
La canapa, caratterizzata da una fibra cava, è un materiale capace di farci sentire caldi di inverno e freschi in estate. E’ caratterizzata da proprietà antifungine ed antibatteriche e svolge un eccellente lavoro di regolazione sull’umidità corporea, mantenendo il nostro corpo sempre asciutto. Inoltre è anche capace di schermare dai raggi infrarossi e UVA fino al 95%.
E’ un materiale estremamente resistente, risultato la più resistente all’usura tra le fibre naturali e tre volte più resistente rispetto al cotone.
La canapa risulterebbe anche un ottimo modo per diminuire la produzione di cotone, in quanto la coltivazione di questa pianta è probabilmente tra le più inquinanti al mondo. Vi basti pensare che se la coltivazione occupa il 3% dei terreni agricoli del pianeta, allo stesso tempo questo richiede il 25% dei pesticidi totali utilizzati sul nostro pianeta per l’agricoltura.
Questi pesticidi possono andare ad avvelenare le falde acquifere sotterranee, e poiché non colpiscono solo gli insetti vanno ad avvelenare anche noi umani.
Un’altra “ingombrante necessità” del cotone è quella idrica, poiché richiede il doppio dell’acqua necessaria alla coltivazione della canapa.
L’Italia era tra i principali produttori internazionali di canapa, ma oggi la sua produzione è quasi completamente scomparsa e non esistono attualmente incentivi per promuoverne la coltivazione.
Un vero peccato considerando che oltre agli enormi pregi e benefici di cui abbiamo parlato sopra, la canapa viene considerata veramente “il maiale verde” in quanto di questa pianta davvero non si butta via nulla.