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Tendinite rotulea: Dalle cause alla cura

La tendinite rotulea è una delle patologia maggiormente riscontrate durante una visita fisiatrica a Roma. Essa colpisce il tendine rotuleo ed è caratterizzata da dolore anteriore al ginocchio correlato all’attività motoria soprattutto se caratterizzata da  gesti atletici come il salto; viene anche denominata ginocchio del saltatore.

A livello anatomico il tendine o legamento rotuleo è estremamente robusto ed ha una vascolarizzazione garantita da numerose arterie ed una propria innervazione sensitiva (nervo safeno). Le Persone più colpite da questa condizione clinica sono gli uomini tra i 15 e 30 anni di età praticanti di sport come  volley, basket, calcio, tennis e sci.

Cause della tendinite rotulea

Riconosciamo alcuni fattori predisponenti e causali come: il sesso maschile, età 15-30 anni, peso corporeo aumentato, patologie reumatiche, utilizzo di calzature non idonee, l’eccessiva attività sportiva.

Altri fattori causali possono essere: 

  • l’articolarità ridotta in dorsiflessione della caviglia, 

  • l’eterometria degli arti inferiori, 

  • la diminuita flessibilità della catena miofasciale anteriore e posteriore dell’arto inferiore.

Prevenzione della tendinite rotulea

Un aspetto fondamentale nella gestione della tendinite rotulea è la prevenzione, soprattutto per gli atleti e le persone maggiormente a rischio. Prevenire questa condizione significa ridurre i fattori di stress meccanico sul tendine rotuleo, migliorando la biomeccanica del movimento e la salute generale dell’articolazione.

Tra le strategie preventive, gli esercizi di rinforzo muscolare giocano un ruolo cruciale: il potenziamento dei muscoli del quadricipite e dei flessori dell’anca può diminuire la tensione sul tendine rotuleo durante i movimenti esplosivi. Inoltre, è importante dedicare tempo all’allungamento della catena miofasciale, migliorando la flessibilità di muscoli come il quadricipite, i polpacci e i flessori della coscia.

Anche l’uso di calzature adeguate è essenziale, poiché assorbono parte dell’impatto e favoriscono una distribuzione uniforme dei carichi. Per chi pratica sport su superfici rigide, come basket o pallavolo, è consigliabile utilizzare solette specifiche o supporti plantari per ridurre le sollecitazioni sul ginocchio.

Un adeguato riscaldamento prima dell’attività fisica e una progressione graduale dell’intensità degli allenamenti possono prevenire il sovraccarico tendineo. Per gli sportivi agonisti, il monitoraggio regolare da parte di un fisioterapista o di un medico dello sport può aiutare a individuare precocemente eventuali segni di sovraccarico.

Sintomi della tendinite rotulea

I sintomi principali della tendinopatia rotulea sono il dolore e l’impotenza funzionale nello svolgere salti, affondi, corsa e cambi di direzione; spesso il dolore è presente al mattino e migliora durante la giornata.

La diagnosi si basa sull’anamnesi dei sintomi, su un accurato esame clinico in cui si andranno ad effettuare test ortopedici specifici affiancati dall’imaging. In particolare con l’ecografia possiamo chiaramente vedere l’ecostruttura del tendine e le caratteristiche di infiammazione e degenerazione strutturale. Nei casi dubbi può essere utile la Risonanza magnetica e l’RX.

La diagnosi è fondamentale anche per escludere altre condizioni che possono presentarsi in maniera simile come la sindrome femoro-rotulea, l’artrosi di ginocchio, le lesioni meniscali. Particolare attenzione va posta con le persone in età pediatrica che potrebbero avere un dolore anteriore di ginocchio anche per condizioni di osteocondrosi  o fratture dell’apofisi tibiale.

Trattamento della tendinite rotulea

Il trattamento di prima istanza per la tendinopatia rotulea è sempre di natura conservativa; la maggior parte dei pazienti trae beneficio infatti da una modifica delle attività e gestione dei carichi, perdita di peso (se necessaria) ed esercizi. 

In fase acuta potranno essere assunti dei farmaci antinfiammatori per bocca o procedere ad infiltrazioni con farmaci ad effetto antinfiammatorio e antidolorifico. Un’altra metodica estremamente efficace è l’elettrolisi percutanea che permette di stimolare un processo di riparazione e rigenerazione tendinea in maniera estremamente accurata e con una minima invasività. Risulterà utile anche l’utilizzo di terapie strumentali come Laser, Tecar, ultrasuoni e soprattutto le Onde d’urto focali.  L’esercizio terapeutico rappresenta la prima linea di trattamento attraverso esercizi isometrici ed eccentrici che dovranno essere proposti e monitorati da fisioterapisti esperti. L’intervento chirurgico viene preso in considerazione solo in casi selezionati dove il trattamento  conservativo non abbia ottenuto in almeno 6 mesi i risultati desiderati.